Dove tutto è cominciato (e perché non ho più smesso)

La mia storia parte da lontano.
Era il 2010, stavo per laurearmi in Economia quando, durante un’estate nel mio paese natale, decisi di iscrivermi a un corso di fotografia. Lo teneva Vito Vecellio, un grande fotografo del Cadore.

Fu amore a prima vista.

Non pensavo di avere le capacità.
Io, razionale fino al midollo, matematica, logica, amante delle regole. Di certo non una creativa.

Eppure Vito mi prese sotto la sua ala e mi disse solo:
"Provaci."

Sono passati diversi anni.
Sono diventata mamma di due splendidi bambini — e sì, li ho ritratti in mille sfumature.
Nel frattempo ho preso altre strade, ho fatto altri lavori… ma il richiamo della fotografia non se ne è mai andato.

Poi, alcuni eventi della vita mi hanno scosso. Mi hanno fatto capire una cosa semplice e potente: la vita è una sola.
E spesso i sogni ci chiedono solo una cosa: coraggio.

Così ho deciso di buttarmi.

Perché la fotografia?
Perché mi emozionano le persone, i loro volti, i gesti, le connessioni invisibili.
Potrei osservarli a lungo solo per cogliere quelle espressioni che durano un attimo e raccontano tutto.
Ecco, vorrei trattenerle. Renderle eterne.

Questa è la mia partenza.
Non so ancora dove mi porterà questo viaggio, ma so una cosa: ogni volto ha una storia.
E io voglio ascoltarla con la luce.